martedì 10 luglio 2012

Autodemolitori: tutto cambia perchè nulla cambi

Vent'anni e più di ritardi ed insuccessi per ritornare alla casella di partenza. Dopo il fallimento dell'accordo di programma tra Comune, Regione e Provincia, che prevedeva l'individuazione di cinque macro aree (Ostia Nuova, Via Aurelia, Santa Palomba, via Infernaccio, Via Prenestina), il Campidoglio ha nuovamente resettato tutto il lavoro sino ad oggi svolto per ristudiare un nuovo Piano di delocalizzazione. Che avrà tempi incerti. E soprattutto lunghi.

Coma da tradizione, infatti, a poco più di un mese dalla scadenza della proroga concessa ai rottamatori (31 luglio 2012), il Sindaco di Roma, in qualità di delegato per l'emergenza traffico e mobilità e per la delocalizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione presenti sul territorio della Capitale, ha adottato  il "Piano commissariale per la delocalizzazione e per il consolidamento dei centri di autodemolizione".

Quattro i pilastri sui cui poggia l'ordinanza n. 13 del 28 giugno 2012:


  1. la prosecuzione delle attività di delocalizzazione solo in alcuni siti individuati dal Programma sottoscritto in data 2 febbraio 2008 ed, in particolare, quelli che mostrano maggiori caratteri di fattibilità;
  2. il consolidamento di alcuni rottamatori (21) in taluni siti suscettibili di essere urbanisticamente ed ambientalmente compatibili, sulla base di quanto emerso nella relazione tecnica allegata alla decisione della Giunta Capitolina  n. 108/11
  3. l'individuazione di misure efficaci per la definitiva risoluzione della problematica relativa agli operatori che attualmente sono allocati nel sito di Acqua Cetosa Ostiense;
  4. la nomina di un Soggetto attuatore che provveda alla materiale attuazione del Piano Commissariale.
Poca la ciccia per gioire. Se gli autodemolitori di Pietralata non figurano tra i 21 che rimarranno negli attuali siti, è pur vero che nelle more dell'attuazione del Piano, e per assicurare continuità all'attività imprenditoriale di settore, l'Ufficio di supporto al Commissario delegato sta provvedendo in questi giorni a rilasciare agli operatori interessati la proroga dell'autorizzazione  provvisoria all'esercizio dell'attività. 

Si vincerebbe facile se si scommettesse che i rottamatori del quartiere continueranno a rimanere ancora per molto tempo. Non solo quindi un danno ambientale. Ma anche un concreto impedimento alla riqualificazione urbanistica, infrastrutturale e sociale di Pietralata.

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